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Testo

L’ho perduta
Non la trovo
Ah chi sa dove sarà

L’ho perduta
Barbarina
Ah chi sa con chi sarà

Sapete cosa è amore
Sappiamo quello che fai

Sapete se io l’ho nel cuore
Sappiamo quello che sei

Non trovo pace notte e dì
Oh poverino

Ma pur mi piace sempre si
Languir così 

Voglio ogni donna

Vivan le femmine
Viva il buon vino
Sostegno e gloria d’umanità

Deh dai vieni
Alla finestra
A consolare il pianto mio

Se a me neghi
Darmi ristoro
Davanti a te morir vogl’io

Tu che la bocca hai dolce
Più che il miele

Tu che zucchero porti
In mezzo al cuore

Non esser gioia mia crudele
Vorrei e non vorrei

Io cambierò la tua sorte
Non sono più forte

È tutto amore
Chi a una sola è fedele
Verso l’altre è crudele
Io che sento
Si esteso sentimento
Le donne poi ché
Calcolar loro non sanno
Il mio buon natural
Chiamano inganno

Porto il conto
Da saldare
Per le donne
C’hai fatto tremare

Leporello
Invita a cena
Questo vecchio
Servo del sistema

In Italia sei cento
E Quaranta

V’han donne d’ogni forma
Grado ed età

Dai pentiti dannato
No
Nido d’inganni
No
Dai pentiti sì
No
No ch’io non mi pento

Il Senso Di
Don Giovanni

La canzone Don Giovanni” è una mia rivisitazione dell’opera originale di Lorenzo Da Ponte, librettista del 1700 che scrisse il testo per l’omonima opera di Mozart. Ho reinterpretato i suoi versi con uno sguardo contemporaneo, mantenendo l’essenza teatrale ma trasportandola in una nuova dimensione musicale. Il brano è infatti un mix di generi che spaziano tra pop, soul e funk, creando un linguaggio sonoro che fonde tradizione e modernità.

Il protagonista è Don Giovanni, il seduttore per eccellenza, che si mostra consapevole e fiero del proprio stile di vita. Anche se sembra soffrire per la perdita di un amore, in realtà trova piacere nel suo stesso tormento, rivelando una natura narcisista ed edonista. Celebra le donne e il vino come motori dell’esistenza e si presenta come un amante teatrale, romantico ma incapace di legarsi davvero. La sua visione dell’amore giustifica il desiderio senza limiti: essere fedele a una sola significherebbe, per lui, essere ingiusto con tutte le altre.

Alla fine, quando gli viene chiesto di pentirsi per il male che ha fatto, Don Giovanni rifiuta. Non si pente, non cambia. Rimane fedele a stesso fino all’ultimo, scegliendo la libertà del desiderio sopra ogni cosa. Con questa canzone ho voluto raccontare il paradosso eterno di un uomo che, pur consapevole delle conseguenze, non rinuncia alla propria natura.

Duilio La Tegola

Duilio La Tegola Music - Vasco c'è - La Bella Balla

Testo – Duilio La Tegola, Lorenzo Da Ponte – nato Emanuele Conegliano
Voce e Musica – Duilio La Tegola
Coriste – Martina Mularoni, Sara D’Alleva
Arrangiamento – Stefano Bianchi e Duilio La Tegola
Web Designer – Tetta
Management – Davide Lunetta
Ideazione Copertina – Duilio La Tegola
Realizzazione Grafica – Tetta

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